Libro: METODOLOGIE DI SUPPORTO ALLA DIDATTICA COLLABORATIVA

 

La didattica collaborativa può essere considerata un approccio generale declinato in differenti metodologie specifiche, ciascuna delle quali può sviluppare le sue potenzialità soprattutto grazie al supporto delle tecnologie.
Alcuni metodi collaborativi, infatti, sarebbero ininfluenti senza la
possibilità degli studenti di interagire e collaborare tra loro grazie a strumenti che permettano la comunicazione e aiutino l’organizzazione dei flussi.
Le metodologie didattiche, al netto della loro sinergia con gli strumenti tecnologici, rimangono tuttavia i veri fattori che impattano sull'apprendimento e aumentano l’efficacia dell’insegnamento.

2. Webquest

La metodologia didattica del webquest è stata sviluppata dalla fine degli anni ‘90, quando alcuni esperti hanno iniziato a vedere la progressiva diffusione del web nelle scuole come un’occasione per sperimentare nuovi metodi di insegnamento. Il nucleo del webquest è  l’attività di indagine guidata che gli studenti, aggregati in gruppi, svolgono attraverso internet. Bernie Dodge (Dodge, 1997) suddivide questa metodologia in due categorie principali:

  1. Webquest di breve durata: il cui obbiettivo è l’acquisizione di nuovi elementi e l’integrazione di questi nel proprio bagaglio di conoscenza;
  2. Webquest di lunga durata: il cui obbiettivo è quello di estendere e raffinare la propria conoscenza.

Lo stesso Dodge individua alcuni elementi fondamentali che è possibile ritrovare all’interno delle attività di webquest:

  1. Introduzione (Introduction): elemento nel quale è introdotto il webquest per coinvolgere gli studenti all’interno dell’attività, anche utilizzando strategie come la descrizione di scenari e l’assegnazione di ruoli ( es: siete un gruppo di poliziotti che indaga su un furto, siete una squadra di archeologi che ha appena scoperto..., siete astronauti in viaggio verso…, ecc…).
  2. Compito (Task): elemento nel quale sono comunicati la consegna e gli obiettivi che gli studenti devono raggiungere, nonché i prodotti che devono realizzare ( es: presentazioni, testi, immagini….).
  3. Risorse (Information Sources): solitamente, questo elemento si concretizza in una linkografia di indirizzi utili per recuperare informazioni. Le risorse vengono selezionate dal docente e inserite in archivi o pagine web che fungono da contenitori delle risorse utili.
  4. Processo (Process): contiene lo script dell’attività indicata agli studenti, ossia una descrizione puntuale e precisa dei passaggi da svolgere e l’assegnazione dei ruoli, necessari per monitorare l’attività svolta.
  5. Suggerimenti (Guidance):  questo elemento contiene alcune informazioni di supporto che il docente fornisce agli studenti. Tra di esse figurano le indicazioni utili per organizzare il materiale, elenchi di domande e mappe concettuali. Talvolta, vengono inserite, all’interno di questo elemento, anche schede che illustrano i criteri di valutazione che il docente utilizzerà per valutare i singoli studenti.
  6. Conclusione (Conclusion): in questo elemento è contenuta la conclusione dell’attività ed eventuali informazioni sulla presentazione dei risultati della ricerca agli altri gruppi. In alcuni casi, nella conclusione sono inserite domande che stimolano gli studenti ad approfondire autonomamente l’argomento.

La rete, infatti, fornisce una grande quantità di informazioni,  e obbliga gli studenti a effettuare una valutazione critica delle fonti durante il processo di indagine sul web (Trentin, 1996). Gli alunni, inoltre, sono invitati a rielaborare collettivamente (in gruppo o a coppie) le informazioni reperite in un prodotto di sintesi comune, sviluppando competenze sociali riguardo alle capacità di lavorare in gruppo, di elaborare significati e rappresentazioni condivise e di prendere decisioni comuni.