Libro: METODOLOGIE DI SUPPORTO ALLA DIDATTICA COLLABORATIVA

 

La didattica collaborativa può essere considerata un approccio generale declinato in differenti metodologie specifiche, ciascuna delle quali può sviluppare le sue potenzialità soprattutto grazie al supporto delle tecnologie.
Alcuni metodi collaborativi, infatti, sarebbero ininfluenti senza la
possibilità degli studenti di interagire e collaborare tra loro grazie a strumenti che permettano la comunicazione e aiutino l’organizzazione dei flussi.
Le metodologie didattiche, al netto della loro sinergia con gli strumenti tecnologici, rimangono tuttavia i veri fattori che impattano sull'apprendimento e aumentano l’efficacia dell’insegnamento.

1. Problem Based Learning

Il Problem Based Learning, ossia l’apprendimento basato su problemi (PBL), predispone i discenti allo sviluppo di strategie per la soluzione di problemi e alla parallela acquisizione di contenuti disciplinari (Finkle & Torp, 1995). Gli studenti assumono il ruolo attivo di risolutori, cimentandosi nella soluzione di problematiche che possono incontrare anche nella vita reale. Il PBL si è rivelato efficace in varie aree disciplinari della scuola dell’obbligo, quali matematica, scienze, letteratura, storia ed economia. Questa strategia si basa su un approccio costruttivista dell’apprendimento (Hung et al., 2007), secondo cui:

  1. la conoscenza non può essere trasmessa ed è costruita individualmente e co-costruita socialmente grazie alle interazioni con l’ambiente;
  2. per ogni fenomeno possono esserci prospettive e punti di vista plurimi;
  3. i significati e il pensiero sono radicati nella cultura e distribuiti fra gli appartenenti alla comunità;
  4. le conoscenze sono ancorate a contesti rilevanti.

L’approccio del PBL si traduce nella proposta alla classe di un problema costruito sulla base di elementi appartenenti al vissuto degli studenti, ai quali viene richiesto di discutere collettivamente (in gruppo o a coppie a seconda della decisione del docente) e fornire soluzioni di sintesi.

E’ molto frequente che la discussione collettiva devii il docente dal percorso prestabilito, costringendo quest’ultimo ad adattare le ipotesi di lavoro originali al nuovo corso dell’attività (Castoldi, 2011).