Libro: METODOLOGIE DI SUPPORTO ALLA DIDATTICA INDIVIDUALE

 

Sono i metodi didattici, e non le tecnologie in sé, a influire sui processi di insegnamento e apprendimento, anche a livello individuale.
Tali metodi possono, tuttavia, esercitare la propria efficacia e migliorare dunque i processi di apprendimento degli studenti, laddove siano mediati da adeguate tecnologie.
E’ opportuno mantenere il focus della propria didattica sulle metodologie, creando sinergia tra queste e gli strumenti tecnologici che più ne esaltano le potenzialità, soprattutto laddove l’integrazione tra questi due aspetti è la condizione fondamentale per l’efficacia dell’insegnamento.

3. Approccio metacognitivo

Cornoldi (1995) definisce la metacognizione come l’insieme delle attività psichiche che presiedono al funzionamento cognitivo e, più specificatamente, distingue tra conoscenza metacognitiva (le idee che un individuo possiede sul

proprio funzionamento mentale e che includono le impressioni, le intuizioni, le autopercezioni) e i processi metacognitivi di controllo (tutte le attività cognitive che presiedono a qualsiasi funzionamento

cognitivo e che includono la previsione, la valutazione, la pianificazione, il monitoraggio).

Gli individui ricorrono alla metacognizione quando riflettono sui propri pensieri e su quello che ritengono sia il proprio modo di ragionare. Un comportamento metacognitivo si caratterizza,

infatti, per la capacità di riflettere sul proprio funzionamento mentale e focalizza l’attenzione, oltre che sull’attività che si sta svolgendo in quel momento, anche sulle modalità con cui viene

affrontata.

Il proliferare di ricerche volte allo studio e alla sperimentazione di programmi didattici che si avvalgono delle

caratteristiche salienti della

metacognizione enfatizzano l’idea che tale approccio, in primo luogo, non sia un nuovo metodo per vecchi contenuti, ma consente allo studente (mediante i processi metacognitivi di controllo) di sviluppare flessibilità di pensiero, controllo delle proprie azioni, analisi delle situazioni problematiche, pianificazione delle attività, ecc. Tutto ciò permette allo studente di diventare responsabile del funzionamento dei propri processi

cognitivi e dei propri risultati. In definitiva, una didattica metacognitiva richiede di acquisire un atteggiamento attivo e responsabile rispetto all’apprendimento.

Le abilità e le strategie metacognitive

sono le capacità che consentono di

conoscere il funzionamento della mente (propria e altrui) e di decentrare il pensiero verso il futuro (predire/prevedere e progettare azioni) e verso il passato (monitorare e autovalutarsi).

Le tecnologie didattiche, per alcune loro implicite caratteristiche, sono un settore i cui principi della didattica metacognitiva possono essere facilmente applicabili

se non addirittura contribuire al loro sviluppo.

Le azioni educative che possono supportare strategie metacognitive rese possibili dall’utilizzo delle tecnologie del web 2,0 riguardano:

  1. la gestione delle informazioni, sia per il modo in cui possono essere recuperate ma anche per come possono essere gestite e condivise;
  2. la comunicazione e l’interazione rese possibili dagli strumenti più diversificati e «liberate» da vincoli di luogo e di tempo.

Un altro ambito in cui le tecnologie possono favorire lo sviluppo e l’apprendimento di abilità metacognitive è quello relativo al mondo dei software didattici, delle app, dei giochi.

In entrambi i casi, può essere favorito e attivato un atteggiamento metacognitivo, che stimola soprattutto l’esercizio di funzioni, piuttosto che l’apprendimento di contenuti attraverso:

  1. La pianificazione delle attività: stimolare la capacità di prevedere e di rappresentarsi cosa può succedere se si applica una certa procedura ad un certo compito.Lo studente è invitato a comprendere se e come è in grado di affrontare un compi­to, sulla base del proprio sapere;
  2. La progettazione: stimolare la capacità di individuare e organizzare la strategia e le azioni concrete che consentono di raggiungere meglio un certo risultato. Lo studente è invitato ad organizzare la propria attività, a verificare la connessione fra i vari pezzi di informazione che sta apprendendo;

  3. Il monitoraggio: stimolare la capacità di osservare e controllare l’andamento di un processo, anche cognitivo, e di costruire soluzioni alternative, qualora quelle usate non si rivelino idonee. Lo studente è chiamato a sviluppare una sensibilità sull’andamento dell’attività che sta svolgendo, a verificare ed eventualmente a modificare le scelte e le azioni svolte.