Libro: METODOLOGIE DI SUPPORTO ALLA DIDATTICA INDIVIDUALE

 

Sono i metodi didattici, e non le tecnologie in sé, a influire sui processi di insegnamento e apprendimento, anche a livello individuale.
Tali metodi possono, tuttavia, esercitare la propria efficacia e migliorare dunque i processi di apprendimento degli studenti, laddove siano mediati da adeguate tecnologie.
E’ opportuno mantenere il focus della propria didattica sulle metodologie, creando sinergia tra queste e gli strumenti tecnologici che più ne esaltano le potenzialità, soprattutto laddove l’integrazione tra questi due aspetti è la condizione fondamentale per l’efficacia dell’insegnamento.

2. Approccio autobiografico

L’approccio autobiografico nella didattica scolastica rappresenta una modalità per recuperare informazioni e valorizzare gli aspetti soggettivi dell’esperienza individuale.

Serve soprattutto per ricomporre una frattura tra il sapere personale e il sapere strutturato e paradigmatico scolastisco.

E’ una metodologia non orientata ad acquisire conoscenze e competenze su qualcosa, ma finalizzata allo sviluppo della conoscenza di sé.

Il metodo autobiografico scardina il modello tipico del fare attività didattica, cioè un modello che individua soltanto nel docente il detentore della conoscenza, promuovendo di contro un riequilibrio del «sapere – potere» all’interno del processo educativo.

Gli studenti possiedono un sapere, che è il sapere su di sé, che va riconosciuto e valorizzato.

L’uso della metodologia autobiografica è utile  perché favorisce l’incontro con lo studente, non solo mediato dalla dimensione disciplinare, ma anche personale e umana, predisponendolo ad aprirsi e a mettersi in discussione.

L’approccio si fonda sulla disponibilità all’ascolto da parte del docente attraverso:

  1. una comunicazione non autoritaria;
  2. la trasmissione di calore, confidenza per creare una relazione di fiducia;
  3. un atteggiamento empatico;
  4. la promozione nello studente di un atteggiamento introspettivo verso se stessi e le proprie emozioni.

L’approccio autobiografico dà particolare enfasi alla riflessione che permette una rielaborazione dell’esperienza e lo sviluppo di una maggiore consapevolezza sui propri processi cognitivi ed emotivi.

Un ruolo strategico è determinato dall’uso del linguaggio: il «dare le parole» all’esperienza che aiuta, non solo a riflettere su di essa, ma rappresenta un modo per comprenderla, organizzarla, metterla in relazione. Questo processo implica anche lo sviluppo di un atteggiamento meta-riflessivo che favorisce l’acquisizione di una consapevolezza sui propri processi di funzionamento.

Inoltre, l’uso dell’approccio autobiografico ha ricadute sul piano:

  1. cognitivo: l’uso della memoria, del linguaggio e della narrazione sono dimensioni che vengono potenziate e che favoriscono l’apprendimento;
  2. emotivo: l’autostima, il senso del proprio sé per i più piccoli e l’identità per gli adolescenti sono favoriti dalla narrazione e dalla riflessione su di sé.

I docenti possono utilizzare l’approccio autobiografico per motivazioni diversificate:

  1. Valorizzare i ricordi personali:
  2. Animare e drammatizzare le storie;
  3. Ricostruire la storia personale.

Nel contesto della didattica ospedaliera, il metodo autobiografico offre al docente una via privilegiata, in quanto rimanendo ancorati al piano didattico consente di accedere e recuperare informazioni preziose sul piano del vissuto personale dello studente.

Il docente può utilizzarlo in una fase iniziale del proprio percorso didattico con un nuovo studente per poter facilmente recuperare informazioni sulla sua vita, oppure in particolari momenti del ricovero ospedaliero carichi di tensione e di preoccupazione.

In entrambi i casi, il docente utilizza una strategia didattica efficace che gli consente di entrare in relazione con dimensioni personali del bambino/ragazzo.

Lo studente in questo modo sente valorizzata la sua esperienza di vita pregressa allo stato di malattia e, allo stesso tempo, gli viene data la possibilità di poter condividere il suo stato di sofferenza senza sentirsi invaso.