Libro: LE PATOLOGIE
Di seguito saranno presentate alcune delle patologie che
implicano un’ospedalizzazione
prolungata, le problematiche organiche e psicologiche
connesse ai diversi tipi di patologia, per passare infine alle procedure
e agli
strumenti diagnostici e/o terapeutici più comunemente utilizzati.
Tali patologie
verranno affrontate sia da un punto di vista clinico, sia indagando le
conseguenze fisiche e psicologiche ad
esse correlate e le procedure adottate per contrastarle.
8. Complicanze nelle terapie di supporto
Gli effetti collaterali e le complicanze delle terapie utilizzate dipendono
dal tipo di approccio. In base al tempo di comparsa, possono essere classificati in:
1) complicanze o effetti collaterali acuti (precoci), quando insorgono contemporaneamente o subito dopo la fine della terapia (entro pochi giorni);
2) complicanze a medio termine, quando si sviluppano a breve distanza dalla terapia (entro giorni o poche settimane);
3) complicanze tardive, quando compaiono a distanza di mesi o anni dalla terapia.
Effetti collaterali acuti delle terapie curative
Gli effetti collaterali acuti della chemioterapia dipendono dal tipo di farmaco, dal dosaggio e dalla modalità di somministrazione.
Quelli più frequentemente osservati sono: nausea e vomito, febbre, cefalea, malessere generale, debilitazione fisica.
Gli effetti collaterali acuti della radioterapia dipendono dalla sede e dall’estensione dell’ irradiazione e dalle modalità di somministrazione.
Nella radioterapia estesa a tutto il corpo, che viene impiegata nel condizionamento dei trapianti, gli effetti collaterali acuti sono simili a quelli della chemioterapia.
Gli effetti collaterali acuti della terapia immunosoppressiva possono essere: ritenzione idrica, ipertensione, alterazione della funzionalità renale.
Le complicanze precoci della chemioterapia sono dovute all’azione su “tessuti con elevata attività proliferativa quali il midollo osseo e le mucose. Le complicanze più frequenti sono, quindi:
- come conseguenza del danno sulle mucose: mucosite, dolori addominali con o senza diarrea;
- come conseguenza dell’azione sulle cellule midollari: anemia, emorragie sia cutanee che mucose, e infezioni (batteriche, fungine e virali).
Le complicanze acute dell’intervento chirurgico dipendono dal tipo e dall’estensione dell’intervento. Il dolore, di entità variabile è sempre presente. Il sanguinamento e le infezioni sono invece eventi più rari.
Anche la terapia di supporto, malgrado la sua funzione, può provocare delle complicanze o effetti collaterali acuti.
In particolare, nel corso di trasfusioni di emoderivati, soprattutto di concentrati piastrinici, possono verificarsi reazioni, causate da un eccessiva reazione immunitaria. Possono essere localizzate (pomfi, eritema cutaneo) e/o sistemiche (brividi e febbre) che regrediscono con terapia cortisonica.
Quando la terapia antidolorifica comprende l’uso della morfina, il bambino può presentare sonnolenza con difficoltà di concentrazione e disturbi addominali.
Complicanze a medio termine
Le complicanze a medio termine delle terapie curative sono rappresentate dalle modificazioni dell’aspetto fisico:
- l’alopecia è quella di più frequente riscontro dopo chemioterapia o radioterapia craniale;
- la ritenzione idrica con gonfiore eccessivo è secondaria a terapia cortisonica;
- le cicatrici e le menomazioni chirurgiche;
- l’ ipertricosi si evidenzia durante terapia immunosoppressiva.
Le complicanze a lungo termine delle terapie di maggior riscontro sono:
- danni a carico del sistema nervoso centrale, con alterazioni delle funzioni neurocognitive, nei bambini trattati con chemioterapia associata a radioterapia craniale;
- sviluppo di neoplasie secondarie, sia dopo chemioterapia che dopo terapia immunosoppressiva.
Complicanze a lungo termine
Le complicanze a lungo termine delle terapie sono:
- endocrinopatie, soprattutto danni funzionali tiroidei con ipotiroidismo e un ritardo nello sviluppo. Sono più frequenti nei bambini sottoposti a trapianto di midollo osseo;
- epatopatie, dovute sia alla chemioterapia che a infezione da virus dell’epatite;
- persistenza di handicap fisici dopo interventi chirurgici destruenti.