Libro: LE PATOLOGIE
Di seguito saranno presentate alcune delle patologie che
implicano un’ospedalizzazione
prolungata, le problematiche organiche e psicologiche
connesse ai diversi tipi di patologia, per passare infine alle procedure
e agli
strumenti diagnostici e/o terapeutici più comunemente utilizzati.
Tali patologie
verranno affrontate sia da un punto di vista clinico, sia indagando le
conseguenze fisiche e psicologiche ad
esse correlate e le procedure adottate per contrastarle.
6. Strumenti diagnostici e terapeutici più comunemente usati
Le indagini a cui vengono sottoposti i pazienti variano, sia nel tipo che nella frequenza, in base al tipo di patologie. Possiamo suddividere le procedure diagnostiche in:
- indagini non invasive;
- indagini e/o procedure invasive.
In alcuni casi particolari, le procedure invasive vengono utilizzate non solo a scopo diagnostico ma anche terapeutico.
Infine, vi sono alcune procedure invasive utilizzate esclusivamente a scopo terapeutico.
Tutte le indagini invasive provocano dolore di entità variabile.
Le indagini diagnostiche non invasive
Le indagini strumentali non invasive a cui far riferimento sono essenzialmente raggruppabili in tre gruppi:
- radiologiche: radiografie standard; tomografia assiale computerizzata (TAC); la risonanza magnetica nucleare (RMN);
- ecografiche: l’ecografia, l’ecocolordoppler;
- scintigrafiche: scintigrafia; SPECT; PET.
Procedure terapeutiche e diagnostiche invasive
In alcuni casi, la stessa procedura può essere usata sia per fare una diagnosi che per eseguire una terapia. Le metodiche invasive più frequentemente utilizzate sono:
- la toracentesi, in caso di versamento pleurico;
- la paracentesi, in caso di versamento addominale (ascite).
Sia la toracentesi che la paracentesi possono essere esplorative (diagnostiche) o evacuative (terapeutiche).
La puntura lombare, utile nelle patologie che possono coinvolgere il sistema nervoso centrale, può essere sia diagnostica (esplorativa) che terapeutica.
Le procedure diagnostiche invasive comprendono:
- i prelievi di sangue venoso, utilizzati per eseguire numerose indagini di laboratorio;
- l’agoaspirato midollare e rachicentesi, nel sospetto di una emopatia;
- l’agoaspirato midollare e rachicentesi, nel sospetto di una emopatia;
- l’angiografia, riservata in casi selezionati.
Alcune procedure invasive sono utilizzate esclusivamente a scopo terapeutico.
Tra queste particolarmente importanti sono:
- le procedure aferetiche, quali la leucaferesi e la plasmaferesi;
- le procedure di cateterizzazione, tra cui l’inserimento e la manutenzione del catetere venoso centrale e del catetere vescicale.
Il drenaggio è una procedura che può seguire un intervento chirurgico, una toracentesi o una paracentesi evacuativa.
Tutte le procedure che un bambino si trova ad affrontare, anche quelle non invasive, provocano delle problematiche di tipo psicologico, in particolare ansia e paura. È il caso di apparecchiature di grandi dimensioni ma con abitacolo per esame chiuso o ridotto (es. RMN), a volte molto rumorose, sempre sofisticate.
Le indagini e le procedure invasive determinano nel bambino, oltre all’ansia e alla paura, anche dolore, di intensità e durata variabile.
La conoscenza del tipo di esame da affrontare può ridurre il livello di ansia del bambino.