Libro: APPRENDIMENTO BASATO SULLA FRUIZIONE INDIVIDUALE DI RISORSE ESISTENTI

 

Il web pullula di risorse già esistenti e utilizzabili per una didattica calibra, nonostante alcune di esse siano state create per scopi differenti. 
Fra queste risorse si annoverano i software didattici, le app per il mobile learning, le Risorse Educative Aperte (OER), gli ebook, i giochi didattici e i mondi virtuali
I confini tra le differenti risorse sono labili, focalizzando l’attenzione sui caratteri distintivi, tuttavia, siamo giunti a questa distinzione che ci sembra la più appropriata.

1. Il software didattico

Definizione

Per software didattico si intende qualsiasi programma multimediale didattico, fruibile attraverso un computer, che supporta i processi di apprendimento e di insegnamento. Il software didattico ha raggiunto i suoi massimi sviluppi negli anni ’90, grazie ai progressi tecnologici in campo hardware. Il CD-Rom è il più comune supporto con cui il software didattico è stato distribuito in quegli anni; in seguito si sono diffusi metodi differenti, basati soprattutto sulla fruizione diretta del software in rete o sullo scaricamento dalla rete dei file che compongono il software.

Le principali tipologie di software didattico sono le seguenti:

  1. Courseware: il termine, combinando le parole “corso” e “software”, indica un vero e proprio corso strutturato, fruibile attraverso il pc, composto da un set di moduli, unità e test formativi;
  2. Software di supporto al docente: si tratta del software di gestione delle attività con gli studenti che i docenti sono soliti utilizzare in classe, proiettandolo con la LIM.;
  3. Software per la valutazione: software con batterie di test per la valutazione di specifiche competenze;
  4. Software per bisogni educativi speciali: sono i software che puntano al recupero di specifiche difficoltà di apprendimento;
  5. Software per la didattica disciplinare: trattasi di software relativi a discipline specifiche (ad es. per l’apprendimento delle lingue, della matematica, delle scienze…).

Strategie di impiego didattico

Il software didattico può impiegare diverse strategie didattiche, più o meno direttive. Per direttività si intende il grado di controllo che il programma esercita sull’utente nel condurlo verso il raggiungimento dell’obiettivo prefissato: il software didattico fortemente direttivo lascia pochi margini di azione allo studente, mentre quello meno direttivo lascia maggiore libertà al fruitore nella scelta delle attività da svolgere con quel software.

Le motivazioni che possono indurre il docente a decidere di impiegare con i propri studenti del software didattico, possono variare in funzione del livello scolare degli studenti, delle loro condizioni, del loro vissuto e delle esigenze formative.

Per i bambini più piccoli, della scuola dell’Infanzia o della primaria, l’uso del software didattico può rappresentare un primo approccio all’utilizzo del computer che permette loro di vivere la situazione di apprendimento in modo più ludico. In questi livelli scolari, inoltre, l’uso del software didattico, oltre a favorire lo sviluppo e il recupero delle abilità di base, stimola la costruzione del sapere.

Per gli studenti della scuola secondaria di primo e secondo grado, il software didattico stimola l’approfondimento di tematiche e discipline legate agli interessi conoscitivi personali e consente di effettuare esercitazioni in maniera sistematica. Inoltre, può fungere da strumento tutoriale per il recupero di argomenti curricolari non acquisiti.

In ogni caso, il software didattico può favorire l’individualizzazione dei percorsi educativi e può essere considerato come uno dei tanti strumenti di supporto all’attività didattica del docente, al quale ovviamente non potrà mai sostituirsi completamente.

 Nella scelta del software didattico, il docente deve usare e proporre agli studenti quelli che padroneggia maggiormente e che ritiene possano offrire un valore aggiunto alla sua didattica; gli studenti devono essere motivati all’utilizzo dei software, facendo in modo che non li considerino come una costrizione e che li percepiscano come adatti alle proprie esigenze formative.